Rimini | Nel 2011 141mila famiglie e diverse, Vitali (Provincia): Nidi più elastici per i genitori soli
La famiglia è cambiata dal dopoguerra a oggi. A Rimini ancor di più negli ultimi dieci anni. “C’è bisogno che i servizi delle amministrazioni locali inizino a farci caso”, dice il presidente della Provincia, Stefano Vitali, analizzando i dati dell’ultimo osservatorio provinciale. In particolare quando si rileva che il 33 per cento delle oltre 141mila famiglie residenti nel riminese sono unipersonali. Quasi al 10 per cento arrivano, inoltre, le famiglie monogenitoriali. Di contro, pur al 46,3%, le famiglie classiche perdono in 10 anni 15 punti percentuali.
“Ci sono realtà che stanno crescendo nel nostro territorio – spiega il presidente – e mettono di fronte gli amministratori a una domanda: come modificare la rete di servizi da dare a un territorio, come dare strumenti educativi alle famiglie ricostituite (perché spesso quando si parla di genitori soli, e anche di coppie di fatto, di questo si parla)?”.
In questi casi le questioni da gestire sono diverse (alcune arrivano a sprofondare in ripercussioni psicologiche, di identità, sia per i 'nuovi' genitori sia per i 'nuovi' figli). I problemi sono anche di tipo pratico e secondo Vitali andranno prima o poi affrontati. “Da un lato è vero che il padre dando gli alimenti alla famiglia da cui si allontana sempre più spesso diventa povero (un buon esempio di come intervenire è il residence dei padri separati realizzato a Rimini), dall’altro è anche vero che la madre con i figli a carico non può più svolgere una funzione sociale. E’ per questo che bisognerebbe pensare, per esempio, a norme più elastiche per l’accesso ai servizi. Magari a micronidi con regole differenti dalle attuali per l’accesso”.
I numeri del rapporto
Su 332.070 residenti totali sono 141.284 le famiglie (2,34 persone dimensione media). Il 99,4% dei residenti vive in famiglia (0,6% in convivenza anagrafica), 48,3% maschi e 51,7% femmine, 13,9% 0-14enni, 20,9% ultra64enni, 10,5% cittadini con nazionalità estera, 48,6% coniugati.
La crescita delle famiglie è avvenuta più rapidamente rispetto a quella della popolazione residente: in 60 anni (dal 1951 ad oggi) il numero delle famiglie si è quasi quadruplicato mentre i residenti sono poco più che raddoppiati. Fenomeno dovuto alla nascita di nuove famiglie sempre più piccole. La dimensione media si è quasi dimezzata negli anni: dai 4,19 componenti del 1951 agli attuali 2,34. In parallelo a questi fenomeni si assiste alla crescita del numero delle famiglie unipersonali 33,3% del totale contro il 14,9% del 1981, a scapito delle famiglie di maggiori dimensioni. Tipi di famiglie: 46,3% coppia coniugata; 14,3% monogenitoriale; 44% con figli.
Nel corso del 2011 in 1.700 si sono sposati e i matrimoni tra italiani e stranieri rappresentano il 17% dei matrimoni celebrati. L’età media al matrimonio cresce di 13,5 anni per le donne (da 20,7 a 34,2) e di 14,2 per gli uomini (da 23,3 a 37,5). Il divario tra i due sessi si è ulteriormente divaricato da 2,6 a 3,3 anni
Le famiglie con figli sono 62.316 e rappresentano il 44,1% delle famiglie totali. Le famiglie con figli minorenni rappresentano invece il 23,2% delle famiglie totali ed il 52,7% delle famiglie con figli.
Attualmente i giovani tra i 25 e i 34 anni sono circa 37 mila, di questi il 39,9% vive ancora nella famiglia di origine con i genitori. Nel 93% dei casi sono celibi/nubili, mentre un 6,8% risulta coniugato e solo lo 0,2% separato/divorziato.